Mi chiamo Marina Ascoli, sono nata nel 1954 e per 20 anni ho fatto la maestra elementare, divertendomi e imparando molto. Nel 1987 mi sono laureata in Psicologia con una tesi sul funzionamento della famiglia normale. Negli anni 1986 e 1987 ho frequentato un corso di Psicologia relazionale presso l’Istituto di terapia familiare di Roma. Dal 1987 al 1995 sono stata studente di Paolo Menghi, neuropsichiatria infantile, psicoterapeuta familiare, ideatore del metodo dello Yoga Evolutivo e fondatore della Scuola di Normodinamica, con cui ho fatto la mia psicoterapia individuale . Pratico yoga dal 1987 e lo insegno dal 1989. Nel 1991 ho completato presso l’Istituto Mandala Scuola di Normodinamica di Roma un training quadriennale, formandomi in “Psicoterapia di gruppo e tecniche di espressione e integrazione corporea” Dal 1991 al 2000 ho frequentato un training di formazione in “ Studio teorico e pratico sulla dinamica della normalità”, presso l’Istituto Mandala di Roma. Nel 1992 ho aperto, con altri due soci, il Centro di Yoga Om Shanti ad Ancona, di cui sono stata il direttore e responsabile della didattica. (All’interno del Centro ho tenuto corsi di yoga settimanali, di gruppo e individuali, intensivi mensili; psicoterapie individuali con adulti, bambini, e coppie).
Nel 2003 ho completato, presso l’istituto Mandala Scuola di Normodinamica di Roma, la formazione come insegnante di Yoga Evolutivo, con una tesi sul Piacere del contatto con sè.
Dal 2003 tengo dei laboratori mensili sull’autobiografia.
Dal luglio 2007, chiuso il Centro di yoga Om shanti, tengo i miei corsi presso il Centro Crisalide
Le mie grandi passioni sono la musica,il cinema e la letteratura.
Se vuoi saperne di più su di me vai al mio sito (www.ascolimarina.it)
Nei miei corsi di yoga utilizzo questa aantica disciplina per lavorare sulla gestione dello stress e sul contatto con le emozioni.
Da alcuni anni la parola stress è entrata a far parte del linguaggio quotidiano e il più delle volte sempre con una connotazione negativa. Questo termine fu introdotto per la prima volta da Walter Cannon nel 1910: il suo significato nella lingua inglese è sforzo. Lo stress veniva considerato come un adattamento dell’organismo al cambiamento del suo equilibrio interno (detto omeostasi) prodotto da determinati eventi e/o situazioni, definite stressor. Successivamente Hans Selye definì lo stress come l’essenza della vita e ne descrisse tre fasi, una fase di allarme, una di resistenza e infine una di esaurimento. Dai suoi studi emerge chiaramente come uno stress moderato, come il movimento, l’attività fisica, la nutrizione, ecc., siano molto utili in quanto attivano l’organismo. Per cui se ne può dedurre che lo stress in quanto tale non va combattuto, ma va conosciuto e gestito; solo il suo eccesso e il suo perdurare nel tempo sono dannosi per l’individuo. Nel mio lavoro mi occupo in particolar modo di stressor emotivi, cioè situazioni ed eventi che sono responsabili di cambiamenti importanti nella qualità della vita delle persone.
Ma cosa sono le emozioni?
Sulle emozioni è stato detto e scritto molto e forse si è creata della confusione.
”…La trama della nostra mente e del nostro comportamento è tessuta attorno a cicli continui di emozioni seguite da sentimenti di cui veniamo a conoscenza e che a loro volta generano nuove emozioni, in una polifonia continua che sottolinea e accompagna pensieri specifici nella mente e azioni specifiche nel comportamento…” (A. Damasio da “Emozioni e coscienza”).
Il più delle volte non siamo coscienti ne di quando si sviluppa una certa emozione, né da dove viene.
Le lacrime e la commozione che invadono chi si trova, portato dal discorso, a ricordare la perdita di un’amicizia profonda e mai più sostituita, non sono per nulla un disordine espressivo, ma una condotta adeguata a un’esistenza che ancora non può o non vuole ammettere l’irrimediabilità della perdita, il vuoto che si è creato nella propria vita.
Come dice Umberto Galmberti:”…nell’emozione il corpo si comporta.”
Da tutto questo emerge chiaramente come le emozioni siano fondamentali per ciascun individuo e per la sua sopravvivenza. Così come esiste un legame a doppio filo tra le emozioni e il corpo che le rappresenta; tanto che si è parlato di Corpo-emozione: “… il corpo-emozione è il risultato di ricordi traumatici non liberati che, non potendo essere accettati in un determinato momento di maturità della persona, rimangono imprigionati nell’intimo, sino a quando non avranno modo di essere capiti, accettati e dominati dalla persona. … il corpo-emozione è collegato sia al fisico che alla mente.” (Richard Pearson da “Massaggio psicoterapeutico”).
Attraverso un lavoro sul corpo con l’uso di tecniche mirate è possibile conoscere e riconoscere le proprie emozioni e imparare a confrontarsi con queste. In tal modo si possono modificare, lentamente, gli effetti dannosi per l’organismo corpo-mente, dovuti a stress emotivi prolungati, anche favorendo dei cambiamenti nella produzione e circolazione di determinati ormoni all’interno dell’organismo. In poche parole ci si può dotare di uno strumentario efficace per dialogare con il proprio mondo emotivo. “Tutte le emozioni usano il corpo come teatro…” (Antonio Damasio).
Nel corso che vi si propone verranno utilizzate diverse tecniche e discipline, di cui le principali sono:
-Lo Yoga
-Il Pranayama e cioè l’uso e il controllo del respiro
-Un approccio alla meditazione
-Altre pratiche fisiche che favoriscono il rilassamento corporeo e mentale
-E altro ancora…